Identificazione del titolare effettivo e Quarta Direttiva Antiriciclaggio n. 2015/849: l’Italia già avanti per via della normativa FACTA E CRS

Da una recente articolo pubblicato su "Il Sole 24 Ore" del 21/11/2016, a cura degli Avv.ti Andrea d'Agostino e Gianluca Cini, apprendiamo che la Direttiva n. 2015/849, c.d. "Quarta Direttiva Antiriciclaggio", sarà recepita da parte del nostro ordinamento entro il prossimo 26 giugno 2017. La conseguenza più immediata sarà senza dubbio la necessità di modificare il Decreto Legislativo n. 231/2007. In particolare, l'introduzione di taluni specifici reati di natura fiscale andranno a definire fattispecie criminose connessi alle imposte dirette e indirette che più in generale, amplieranno la definizione di "attività criminosa". Un'altra importante novità introdotta dalla Quarta Direttiva Antiriciclaggio che andrà ad interessare anche gli intermediari finanziari, riguarda l'introduzione dell'obbligo per tutti gli Stati Membri di registri centrali, nei quali dovranno essere iscritti i nominativi dei titolari effettivi di società ed altre entità giuridiche, inclusi i trust. Si evidenzia sul punto la rilevanza dell'identificazione del c.d. titolare effettivo rispetto agli obblighi imposti dalla normativa antiriciclaggio. La Direttiva in commento prevede "una riduzione della percentuale di possesso della titolarità del diritto di proprietà dal 25% al 10%, relativamente a società non finanziarie allineando la normativa comunitaria a quella statunitense". La consultazione dei sopra indicati registri, sarà resa disponibile sia alle autorità competenti che agli "enti obbligati" e privati che abbiano un "interesse legittimo". Quanto all'operazione di identificazione del titolare effettivo, questa dovrà essere interpretata secondo le raccomandazioni del GAFI e non più secondo quanto sinora imposto dal D.Lgs. n. 231/2007. A tal proposito, si rammenta che la definizione di titolare effettivo del GAFI risulta già essere conforme a quanto previsto dalla Quarta Direttiva Antiriciclaggio e che pertanto le procedure poste in essere da parte degli intermediari finanziari italiani dovrebbero già essere conformi alla direttiva in esame a far data dal giugno del 2015, in virtù dell'applicazione delle normative FATCA e CRS.